Miko Magistro

Henry, ossessionato dal rumore del mare perché in una spiaggia era sparito anni prima il proprio padre è il protagonista di questa pièce per radio che racconta storie evocando suoni e rumori. Al radiodramma per eccellenza, Ceneri di Samuel Beckett è affidata l’inaugurazione di sinESTEsie– EStensioni Teatrali, la prima trasmissione del progetto  Radio Teatro Città on Web, – iniziativa culturale multimediale  lanciata dal Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale, in collaborazione con l’Università di Catania.

Il percorso articolato di radiodrammi, che si snoderà in quattro ricchi sottoinsiemi tematici (Novecento, A rima Baciata, La Buona Novella e La Memoria delle Radici: le Radici delle Memoria) curati da altrettante formazioni teatrali e culturali, sarà inaugurato domani sabato 17 aprile alle ore 19 (repliche domenica 18 aprile ore 19 – lunedì 19 aprile ore 13). I radiodrammi saranno fruibili su diversi canali multimediali: in streaming su radiozammu.it; in FM sulla frequenza 101.00 MHz; su Spotify; in video sul canale YouTube zammù tv – Università di Catania.

Protagonisti del primo radiodramma, per la regia di Nicola Alberto Orofino, saranno artisti e gli studiosi del gruppo Novecento–grandi Autori del ‘900: la professoressa Simona Scattina e gli attori Miko Magistro, Concita Vasquez, Luca Fiorino, Luigi Nicotra.

“Il radiodramma Ceneri – spiega Orofino – racconta di un uomo che è metafora perfetta della radio, quasi una sua personificazione. L’ambientazione non conta (quasi manca), solo suoni e rumori. Gli zoccoli di un cavallo, i rimproveri di un maestro di musica, la voce petulante della moglie defunta, il crepitare di un fuoco. Tutto questo in un racconto che ha per titolo qualcosa che viceversa richiama l’assenza del suono, le ceneri, appunto che simboleggiano l’assenza di vita, laddove in un radiodramma invece l’esistenza si esprime esclusivamente con il suono. Vita e morte, suono e silenzio, presenza e assenza si mischiano e creano un clima rarefatto e dilatato. Il tempo è fermo, lo spazio neanche così tanto certo, l’esistenza del protagonista messa continuamente in discussione”

 

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