Giovedì 24 febbraio andrà in onda La Frode di Leonardo Sciascia, il quarto appuntamento del progetto Narratori e compositori di Sicilia, l’ambiziosa iniziativa prodotta dal Teatro Massimo Bellini, dal Teatro della Città e dall’Università di Catania. Protagonisti gli attori David Coco ed Evelyn Famà e l’Orchestra del Teatro Massimo Vincenzo Bellini, diretta da Leonardo Catalanotto che eseguirà il quarto movimento del poema sinfonico composto dal maestro Giuseppe Emmanuele. La puntata andrà in onda alle 18:00 sul canale YouTube Zammù TV (la webtv di Unict) e su Radio Zammù (in FM 101 e in streaming sul sito www.radiozammu.it).
Nel 1966, Leonardo Sciascia scrive un articolo sul quotidiano “L’Ora” di Palermo sulla nota vicenda di Franca Viola che, rapita e violentata, non accettò il matrimonio riparatore. Sciascia rilevò, durante la celebrazione del processo, che lo Stato era correo nel legittimare il matrimonio riparatore al posto della pena, e la stessa solidarietà del Paese manifestata a Franca non dovrebbe manifestarsi in forme eccezionali e clamorose, ma dovrebbe essere il contesto stesso, semplice e ovvio, della vita sociale. Circa dieci anni prima del referendum sul divorzio, nel dicembre 1965, una ragazza diciottenne di Alcamo, Franca Viola, fu rapita in casa da tredici individui. Il capo del manipolo, rampollo di una famiglia mafiosa, si era invaghito di lei, e con l’aiuto dei complici la tenne prigioniera per otto giorni in una casa di campagna. Pensava che Franca, ormai ‘disonorata’,
lo avrebbe sposato. Il matrimonio, tra l’altro, oltre a costituire il raggiungimento del suo obiettivo di piccolo don Rodrigo, era necessario per estinguere il reato di cui lui e i suoi bravi si erano resi responsabili. L’articolo 544 del codice penale, poi abrogato nel 1981, recitava infatti: “Per i delitti di violenza carnale il matrimonio tra l’autore del reato e la persona offesa estingue il reato stesso, anche per gli eventuali complici; in caso di condanna il matrimonio ne cessa l’esecuzione e gli effetti penali”. Il rapitore non aveva immaginazione. Non gli passò minimamente per la testa che Franca potesse dirgli “no”. La ragazza lo fece, appoggiata in pieno dal padre. Rifiutò il matrimonio ‘riparatore’, la vicenda finì in tribunale, e il rapitore-violentatore fu condannato a undici anni di reclusione e i complici a pene minori. Per alcuni anni Franca e la sua famiglia furono costretti a vivere sotto scorta. L’8 marzo 2014 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha insignito
Franca Viola dell’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel 1967, Sciascia, dopo l’articolo sulla vicenda di Franca Viola, pubblica il breve racconto La frode: una giovane minorenne avviata alla prostituzione denuncia alle forze dell’ordine un potente “cliente”, che non è furibondo per la denuncia ma per la menzogna della ragazza che, indotta dal protettore, aveva dichiarato di avere quattordici anni, invece dei suoi diciassette.