Catania, 12 ottobre 2019 – 1989-2019. Trent’anni di teatro, di produzioni originali, di tournèe nazionali e di grandi progetti. Trent’anni nel segno della memoria e del riconoscimento del valore delle radici, con la consapevolezza che solo rispettando l’eredità della tradizione è possibile guardare al futuro e aprirsi alla drammaturgia contemporanea e all’innovazione. Il Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale si accinge a inaugurare la Stagione del Trentennale forte della grande esperienza maturata in questi anni e con una rinnovata energia derivante sia dal riconoscimento del Mibac quale Centro di Produzione Teatrale, sia dai tanti progetti di collaborazione con partner nazionali e internazionali che si sono intensificati negli ultimi anni.
Un’imponente stagione con spettacoli scelti e immaginati per soddisfare i gusti di qualunque pubblico: da quello più legato alla tradizione della brillante commedia italiana e al teatro classico che ama le incursioni nella drammaturgia moderna e apprezza nuove versioni di capolavori senza tempo, a quello più avvezzo all’innovazione, alla sperimentazione e alle contaminazioni.
Più di quaranta spettacoli, tra gli undici della XII Stagione del Teatro Vitaliano Brancati, palcoscenico da sempre dedicato al teatro di tradizione con la direzione artistica di Tuccio Musumeci, le diciotto proposte nei vari percorsi che si avvicenderanno sulle tavole del Piccolo Teatro della Città, i fuori abbonamento di teatro-danza, le fiabe per i più piccoli, i matinèe pensati ad hoc per i ragazzi delle scuole e la fittissima collaborazione con l’Università di Catania per gli incontri con gli autori e gli attori con gli studenti e un interscambio continuo di proposte e attività.
STAGIONE TEATRO VITALIANO BRANCATI
Commedie brillanti, testi sempreverdi, l’immancabile Pirandello. E poi, ancora, focus sulla nuova drammaturgia, salto nel varietà e sguardo alla storia contemporanea. È un lungo viaggio nello sfaccettato mondo del teatro quello che il Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale propone al Teatro Brancati per la Stagione 2019-2020. Sul palcoscenico di via Sabotino 4 nella Stagione del Trentennale del Teatro della Città, si avvicenderanno i beniamini di sempre e tanti nuovi ospiti, impegnati in testi della tradizione e in pregevoli nuove produzioni.
Il debutto della XII stagione del Brancati, giovedì 24 ottobre, è affidato alla produzione Gli industriali del ficodindia, di Massimo Simili che vede in scena un ineguagliabile Tuccio Musumeci nei panni del ragioniere Scillichenti, impegnato nell’incredibile vicenda raccontata dallo scrittore siciliano negli anni ’60. Ad affiancarlo Sebastiano Tringali nel ruolo di Don Ferdinando Nuscarà e Margherita Mignemi in quello della governante Antonia (completano il cast Luca Fiorino, Lorenza Denaro, Claudio Musumeci, Enrico Manna, Santo Santonocito). La realtà del fatto di cronaca che ha ispirato “Gli industriali del ficodindia” supera l’immaginazione, come sottolineò lo stesso Simili, abilissimo nello stigmatizzare, in pieno miracolo economico, vizi e virtù della società e un imbroglio messo a punto da “approfittatori d’altissima classe”.
Dalla commedia brillante alla black comedy contemporanea, firmata da Roberto Alajmo, Chi vive giace (in scena dal 14 novembre) diretta dal regista Armando Pugliese. La pièce, prodotta dal Teatro Biondo di Palermo, vanta le musiche di Nicola Piovani, le scene di Andrea Taddei e i costumi Dora Argento e vede in scena David Coco, Roberta Caronia, Agostino Zumbo, Stefania Blandeburgo, Claudio Zappalà impegnati in una querelle familiare tipicamente siciliana, dai toni surreali e dall’esito imprevedibile. In un contesto che sin dall’inizio ha i contorni allucinati del realismo metafisico tipicamente siciliano, si svolge la vicenda ammantata da un certo humour nero che ha la funzione catartica di governare l’ordine delle cose.
Un salto nel variopinto mondo del varietà è quello proposto, dal 28 novembre, dalla Compagnia della Luna, con la direzione artistica di Nicola Piovani che presenta Variazioni sul varietà di Pietro Piovani. Lo spettacolo accompagnerà lo spettatore in un viaggio attraverso l’universo dei vari varietà: da quello coltissimo delle origini a quello dei baracconi nelle fiere di paese, da quello per i signori a quello per i poveracci. Ad animare lo spettacolo sarà Dodo Gagliarde, specialista del genere, affiancato da Fabia Salvucci e da un gruppo di musicisti che suonerà dal vivo.
Dopo la pausa natalizia, si riparte il 9 gennaio con un classico della commedia italiana Questi fantasmi di Eduardo De Filippo, diretta dal grande maestro Armando Pugliese. La pièce, che vedrà in scena Angelo Tosto, Maria Rita Sgarlato e Plinio Milazzo, Emanuele Puglia, Giampaolo Romania, Olivia Spigarelli è una delle commedie di Eduardo De Filippo più amate e che più hanno saputo raccogliere un eccezionale successo di pubblico grazie alla presenza nella commedia sia di un lato tragico, sia di un lato comico, in perfetto connubio tra loro.
Il 16 gennaio, con lo spettacolo Enrico IV, si apre il consueto omaggio al più grande drammaturgo siciliano con il Progetto Pirandello che il Teatro della Città- Centro di Produzione Teatrale porta avanti ormai da anni. Lo spettacolo, considerato uno dei grandi capolavori teatrali dell’autore girgentino, è uno studio sul significato della pazzia e del rapporto tra personaggio e uomo. L’attore Miko Magistro, grande interprete, tra gli altri, dei ruoli del repertorio pirandelliano è il protagonista di questa messinscena che il Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale, nell’ottica di un legame sempre imprescindibile tra tradizione e contemporaneità, ha affidato al regista Nicola Alberto Orofino che ne dà una rilettura innovativa senza tradire la preziosità del testo originale.
Ancora Pirandello, in scena dal 30 gennaio, con la commedia Il piacere dell’onestà diretta dal regista Antonio Calenda. A ricoprire il ruolo di Angelo, il protagonista, in questa produzione del Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale, sarà Pippo Pattavina, raffinato interprete della drammaturgia tradizionale e contemporanea. Al suo fianco, Debora Bernardi, Francesco Benedetto, Santo Pennisi e Olivia Spigarelli che danno vita alla commedia del girgentino in cui l’espediente del falso matrimonio offre l’occasione del confronto tra personaggi, costretti a togliersi la maschera dietro la quale hanno ingannato se stessi e gli altri.
A chiudere il progetto Pirandello sarà, in scena dal 20 febbraio, l’apologo in tre atti L’uomo, la bestia e la virtù, diretto dall’eclettico attore e regista Carlo Ferreri, che con la sua tecnica inconfondibile dirige un cast d’eccezione composto da Riccardo Maria Tarci, Evelyn Famà, Francesco Benedetto, Massimo Leggio, in questo allestimento che si propone di sottolineare l’incapacità dell’uomo di usare a fin di bene la sua evoluzione e la sua capacità di intendere.
Si viaggia sulle note di Domenico Modugno, per l’ottavo appuntamento della stagione con Mimì – Da Sud a Sud sulle note di Domenico Modugno, in scena dal 12 marzo. La pièce, su testi di Sabrina Petyx e con la regia di Moni Ovadia e Giuseppe Cutino vedrà il cantattore ennese Mario Incudine sul palcoscenico in compagnia dei musicisti Antonio Vasta, Antonio Putzu, Manfredi Tumminello, Pino Ricosta, Emanuele Rinella per un viaggio musicale sulle canzoni di Modugno legate alla Sicilia, terra che lui adottò e che racconta le aspirazioni di un uomo del Sud chiamato Mimi? ma che potrebbe avere mille nomi diversi.
La consueta incursione nella drammaturgia internazionale porta, quest’anno, la firma di Arthur Miller, presente in cartellone con la pièce Erano tutti miei figli diretta da Giuseppe Dipasquale. In scena, dal 16 aprile, lo spettacolo interpretato da uno dei più grandi interpreti del panorama teatrale italiano quale Mariano Rigillo, Cicci Rossini, Filippo Brazzaventre, Ruben Rigillo, Silvia Siravo, Barbara Gallo rigira il coltello nelle piaghe della società americana del secondo dopoguerra, infrangendo gli ideali della famiglia, del successo e del denaro con un dramma che sembra scritto ai giorni nostri.
A chiudere la stagione, in scena dal 7 maggio, sarà la commedia San Giovanni decollato di Nino Martoglio con protagonisti due interpreti d’eccezione quali Tuccio Musumeci e Guia Jelo, beniamini del pubblico di tutte le età che si misureranno con un classico del repertorio martogliano. I due attori, affiancati dalla Compagnia del Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale, portano in scena la vicenda del misogino ciabattino mastro Agostino che chiede continuamente un miracolo a San Giovanni Battista, nell’anno delle celebrazioni del centocinquantenario dalla nascita dell’autore siciliano.
Fuori abbonamento, dopo il grande successo del debutto dello scorso anno, seguito dai sold out nelle varie repliche e in tournèe, tornerà a grande richiesta la commedia Filippo Mancuso e Don Lollò scritta dal compianto Andrea Camilleri e da Giuseppe Dipasquale per assecondare il genio comico e la verve di due mostri sacri del palcoscenico italiano quali Tuccio Musumeci e Pippo Pattavina. La commedia, diretta da Giuseppe Dipasquale, si sviluppa a partire dai due personaggi che Musumeci e Pattavina avevano già interpretato in La concessione del telefono di Camilleri. In scena al fianco di Musumeci e Pattavina, gli attori Franz Cantalupo, Lorenza Denaro, Luciano Fioretto, Margherita Mignemi, Riccardo Maria Tarci.
STAGIONE PICCOLO TEATRO DELLA CITTÀ
Il Piccolo Teatro della Città (in via Ciccaglione, 29) si conferma, anche per questa Stagione, palcoscenico d’eccezione di sperimentazione, contaminazione e innovazione. Tre percorsi caratterizzati dall’incontro tra musica e teatro nell’ambito della 54° Stagione, dal teatro di parola e dalla drammaturgia contemporanea nel Nuovoteatro e da tematiche specificatamente sociali che spingono alla riflessione sui mali del nostro tempo, nella mini sezione di Teatro Civile.
54° Stagione Teatrale
Ad aprire la sezione sarà, il 28 dicembre la favola noir Barbablù di Costanza Di Quattro, con la regia di Moni Ovadia e interpretata da Mario Incudine. Lo spettacolo, con le musiche dello stesso Incudine, eseguite da Antonio Vasta, propone una favola antica, un racconto marcatamente noir i cui contorni rosso sangue attraggono e ripugnano al contempo. In un posto senza spazio, in un tempo che non c’è, Barbablù, diverso da quello che la letteratura ci ha propinato negli anni, si apre e si confida in un intenso monologo che racconta la storia del cattivo per eccellenza.
Il dramma di chi intraprende un lungo viaggio, rischiando la morte e patendo violenze di ogni tipo, è il tema della pièce Ziq è sulla spiaggia di Lina Maria Ugolini che, dall’8 febbraio, andrà in scena con Giuseppe Arezzi, Federica Bisegna, Vittorio Bonaccorso (che ne cura anche le scelte musicali, la scena e la regia). Lo spettacolo, con le ballate di Pietro Cavalieri, attraverso la metafora e la poesia porta lo spettatore a fare i conti con la propria coscienza e risalire dallo sconfinato mare dell’indifferenza in cui la società odierna sta precipitando.
Vittorio Bonaccorso e Federica Bisegna sono anche gli interpreti dello spettacolo Il teatrino delle meraviglie di Miguel de Cervantes, ideato dal maestro Gianni Salvo, in calendario per il 21 febbraio. Lo spettacolo, tra meraviglia, fantasia e immaginazione, porta in scena la tragica realtà del pregiudizio e della rimozione, che consiste nella scelta consapevole di vedere quello che non c’è e non vedere quello che c’è. La pièce sarà anche un omaggio allo scrittore Gianni Rodari nel centenario dalla nascita con delle incursioni sceniche nel suo Il vestito nuovo dell’imperatore.
Il Racconto dell’Ancella, tratto dal romanzo distopico The handmaid’s tale scritto nell’85 della canadese Margaret Atwood andrà in scena dal 28 febbraio con la regia di Graziano Piazza. Lo spettacolo, prodotto da Artisti Riuniti, con le musiche originali Riccardo Amorese vede in scena un’intensa Viola Graziosi impegnata in una confessione che parla a donne e uomini di questa società contemporanea interrogandoli sulla libertà, su ciò che se ne fa e soprattutto su quale sia realmente la libertà delle donne.
Un’amara riflessione sul mondo della recitazione e sulla solitudine emerge dallo spettacolo L’ultima recita dell’attore Attilio Vecchiatto diretto da Armando Pugliese. La pièce, in scena dal 5 marzo, vede in scena i due eclettici Andrea Tidona e Carla Cassola nei panni di Vecchiatto e della moglie Carlotta, impegnati in quell’unica triste e malinconica messinscena di fronte a un solo spettatore nel teatro di Rio Saliceto che Gianni Celati ha voluto trascrivere nel libro pubblicato nel 1996.
L’omaggio all’attore e autore tedesco Karl Valentin, che conferì portata internazionale al cabaret bavarese, è alla base dello spettacolo Io, Karl Valentin diretto da Gianni Salvo e interpretato da Angelo Tosto, Tiziana Bellassai, Nicola Alberto Orofino, Anna Passanisi. La pièce, in scena dal 15 maggio, racconta le logiche di una comicità che non rimane limitata a una dimensione regionale, ma si spinge sino a toccare le corde di una filosofia del linguaggio e, attraverso i toni dell’assurdo, sino a distruggere la logica consueta del reale.
A chiudere la sezione sarà, dal 20 maggio, lo spettacolo prodotto dal Teatro Mobile di Catania in collaborazione con il Teatro della Città, Rumori fuori scena diretto da Francesca Ferro. Si tratta di un cult del teatro contemporaneo, una deliziosa commedia che racconta i retroscena dell’allestimento, le prove e i dietro le quinte di uno spettacolo teatrale, tra divertenti interruzioni, isterie, amori non corrisposti, conflitti, tensioni e riappacificazioni.
Nuovoteatro
Come un esperimento sociale, che coinvolge in primis il cast stesso, si configura lo spettacolo Deadbook – La schiera, scritto e diretto da Francesco Maria Attardi e prodotto dal Teatro Mobile in collaborazione con il Teatro della Città. Lo spettacolo, in scena dal 23 ottobre, inaugura la sezione Nuovoteatro, è interpretato da Gianmarco Arcadipane, Giovanni Arezzo, Verdiana Barbagallo, Francesco Bernava, Giovanni Maugeri, Loredana Marino, Viola Lupoi, Mario Opinato, Pasquale Platania, Giovanni Pappalardo, Maria Chiara Pappalardo, Damiano Randazzo, Ruggero Rizzuti, Nicoletta Seminara, Alice Sgroi, Renny Zapato nei panni di una “schiera” di sconosciuti che, vittime di un meccanismo perverso, sono costretti a eliminarsi, l’un l’altro, attraverso un sadico gioco di click e like, come in un social network.
Il mito di Medea, riscritto da Laurent Gaudé è al centro della pièce Medea Kali che va in scena dal 23 novembre. Diretta da Beno Mazzone e prodotta dal Teatro Libero di Palermo, la pièce è interpretata da Viviana Lombardo (voce Alessandro Vella, musiche Antonio Guida) e racconta la storia di una donna in tutta la sua forza poetica, alle radici del tempo, fra Occidente e Oriente, ridando a Medea una nuova origine, l’India, un nuovo popolo, la casta degli intoccabili e dei nuovi poteri.
Un giovane ragazzo con la passione della pittura arriva da Braunau sull’Inn a Vienna per tentare l’esame di ammissione all’Accademia di Belle Arti. È questo il prologo dello spettacolo Mein Kampf kabarett di George Tabori che va in scena dal 7 dicembre e che sembrerebbe una storia come tante se quel ragazzo non fosse altro che l’uomo che presto avrebbe abolito ogni libertà in Germania, causato un conflitto mondiale e ucciso sei milioni di ebrei. Prodotto da Mezzaria Teatro – Madè in collaborazione con Senza Misura Teatro, lo spettacolo vede in scena Giovanni Arezzo, Francesco Bernava, Egle Doria, Luca Fiorino, Alice Sgroi diretti da Nicola Alberto Orofino.
Scritto e diretto da Saverio La Ruina, lo spettacolo Mario e Saleh, in scena dal 21 dicembre, porta in scena il confronto tra un occidentale cristiano e un arabo musulmano che, all’indomani di un terremoto, in una delle tende allestite nei luoghi del sisma, si ritrovano in una relazione ravvicinata che si evolve tra differenze e agnizioni. Più che addentrarsi in dispute religiose, lo spettacolo – prodotto da Scena Verticale e interpretato da Saverio La Ruina e Chadli Aloui e con le musiche originali di Gianfranco De Franco – si concentra su fatti del quotidiano attraverso i quali misurare possibili conciliazioni e opposizioni.
Saverio La Ruina, sarà di nuovo presente in calendario, dal 21 marzo, con la pièce Dissonorata – Un delitto d’onore in Calabria, spettacolo che ha fatto incetta di premi dal suo debutto – tra cui Premio UBU 2007 (“Migliore attore italiano” – “Migliore testo italiano”) e Premio Hystrio alla Drammaturgia 2010 – portando l’autore e attore alla ribalta nazionale. Partendo dalla “piccola storia” di una donna calabrese, la pièce offre lo spunto per una riflessione sulla condizione della donna in generale. Dal suo racconto emerge una Calabria che anche quando fa i conti con la tragedia vi combina elementi grotteschi e surreali, talvolta perfino comici.
Il rapporto fra la famiglia tradizionale italiana e la società di oggi e la degenerazione dei legami fra i membri stessi di un nucleo familiare sono gli ingredienti di Family Day di Nicola Alberto Orofino che andrà in scena dall’1 aprile. La pièce, interpretata da Alessandra Barbagallo, Francesco Bernava, Egle Doria, Alice Ferlito, Rita Salonia fa parte del più ampio progetto teso a rivelare la famiglia italiana in 7 spettacoli teatrali.
Chiude il percorso Nuovoteatro, in scena dal 24 aprile, la pièce SanguMeu scritto e diretto da Giuseppe Argirò che ne è anche interprete insieme con Cinzia Maccagnano. L’azione si svolge, tra una moglie e un marito, in Calabria in una famiglia dell’ndrangheta. Una storia in cui si svela l’ipocrisia del mondo malavitoso e i suoi codici disumani, appartenenti a una realtà ancestrale, al di fuori del consorzio civile; un grido di dolore consegnato al teatro e trasformato in azione salvifica, in un tentativo di redenzione.
Teatro civile
Ispirato all’omonimo romanzo di Claudio Fava è lo spettacolo Il mio nome è Caino diretto da Laura Giacobbe. Lo spettacolo in scena dall’8 novembre vede Ninni Bruschetta nei panni del protagonista impegnato in uno specchio dinamico e lucido dell’essere e del fare mafioso che si intreccia alle musiche, composte ed eseguite dal vivo dalla pianista, compositrice e direttore d’orchestra Cettina Donato.
Dal 15 febbraio, andrà in scena Quattro uomini chiusi in una stanza scritto e diretto da Mario Gelardi, con Ivan Castiglione, Riccardo Ciccarelli, Carlo Geltrude, Gennaro Maresca. Prodotto da Nuovo Teatro Sanità di Napoli, lo spettacolo affronta il confine sul quale un uomo delle forze dell’ordine può muoversi, quella frontiera esile che divide la legalità dall’illegalità.
Un lungo monologo, scritto in un’unica frase, senza un vero inizio, senza una vera fine, senza punteggiatura ma con una prosa perfetta, che risveglia nello spettatore sentimenti di pietà e indignazione è al centro di Storia di un oblìo, di Laurent Mauvignier, per la regia Roberto Andò. Lo spettacolo andrà in scena dal 27 marzo. A dare voce al testo l’eclettico attore Vincenzo Pirrotta impegnato in un lungo racconto che ricostruisce la mezz’ora in cui è insensatamente raccolta la tragica fine di un uomo.
Il minipercorso si chiude con lo spettacolo, in scena dal 18 aprile, Legittima Difesa di Laura Giacobbe, con la regia di Roberto Bonaventura. In scena Giuseppe Capodicasa, Francesco Natoli e Michelangelo Maria Zanghì impegnati in un testo che prende avvio dal “valido pretesto teatrale” di un rapinatore in casa. Ingrandire a dismisura, o meglio forse, comprimere, mettere alla prova dei fatti gli slogan e i deboli argomenti di cui è infarcita la rivendicazione del diritto alla legittima difesa, ha rivelato tutta la solitudine del cittadino digitale.
Danza e Teatro Danza
Il Teatro della Città – Centro di produzione Teatrale, sempre nell’ottica di puntare anche sulla multidisciplinarità dei linguaggi e la contaminazione dei generi artistici, anche per questa stagione aprirà una finestra privilegiata sulla danza e sul teatro-danza.
Ad aprire la sezione, sarà il Balletto di Roma con due matinèe per le scuole (il 26 e 27 novembre al Piccolo) di Home Alone. Si tratta dello spettacolo di danza per il giovane pubblico con interazioni video ideato da Alessandro Sciarroni (con advice di Lisa Gilardino) e interpretato dai danzatori dell’ensemble romano la cui direzione artistica è affidata a Francesca Magnini. La produzione rientra nel programma Teatro Ragazzi con cui il Balletto di Roma ha avviato progetti di danza e arti visive per i più piccoli. Sciarroni torna a esplorare i temi della multimedialità per gli spettatori più giovani con un lavoro che intende porre i ragazzi di fronte alla possibilità di osservare i mezzi tecnologici come veicolo di creatività e non di mera alienazione. Lo spettacolo richiama la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane spettatore (e possibile performer) porta con sé coinvolgendo piccoli e grandi in un sorprendente gioco visivo.
Il 29 novembre, alle ore 21, sempre al Piccolo Teatro della Città, il Balletto di Roma proporrà Male Variations con le coreografie di Andrea Costanzo Martini e Itamar Serussi Sahar. Protagonisti dello spettacolo sono i danzatori del Balletto di Roma, impegnati in un percorso di esplorazione sulla mascolinità e sulla crescita consapevole della potenza fisica e dell’abilità tecnica. L’interpretazione maschile di questa danza diventa imprevedibilmente in grado di azzerare le barriere di genere e ampliare le prospettive oltre gli stereotipi e le eccessive esposizioni dell’animo umano. I tre brani – Intro, Shyco e Tefer – assemblati per assonanza con il tema della variazione danzata declinata al maschile sono esito dei diversi sguardi di due autori contemporanei che hanno deciso di impiegare il vigore corporeo maschile in funzione di una riflessione sul tema del genere e del bisogno, implicito o imprevedibilmente manifesto, di danzare.
Completa la sezione, lo spettacolo di teatro-danza ispirato all’omonima novella di Luigi Pirandello L’altro figlio, con le coreografie di Silvana Lo Giudice, la regia di Orazio Torrisi, e interpretato dagli attori Debora Bernardi, Evelyn Famà, Luca Fiorino, Santo Santonocito e dai danzatori della Compagnia Città Teatro. L’altro figlio rappresenta un caso un po’ a sé nell’evoluzione della drammaturgia pirandelliana e risente in modo diretto dell’impianto novellistico, dove l’influsso verista è estremamente evidente: la madre – che rifiuta il figlio naturale a seguito di uno stupro – è un personaggio vicino a molte protagoniste della produzione verghiana e l’ambiente tende a identificarsi in modo chiaro e preciso con quello di un paese siciliano.
STAGIONE RAGAZZI E SCUOLE
Avvicinare ed educare i più piccoli e i giovani al palcoscenico, instillando nei ragazzi la passione per la drammaturgia e la riduzione scenica e l’atmosfera di una rappresentazione dal vivo. In quest’ottica, il Teatro della Città – Centro di produzione teatrale rinnova, anche per la Stagione 2019-2020, le proposte per i ragazzi, con gli spettacoli per le scuole e con la Stagione per Ragazzi con sei appuntamenti che andranno in scena al Piccolo Teatro della Città la domenica pomeriggio.
Tra le proposte spiccano la rappresentazione di Colapesce – Il re del Mare di Ezio Donato, dedicata all’eroe anfibio che si sacrifica per reggere la Trinacria; Il Raccontafiabe di Luigi Capuana, adattato da Federica Bisegna con la regia di Vittorio Bonaccorso che cura anche la messinscena di Il vestito nuovo dell’imperatore di Gianni Rodari. Uno spettacolo, quest’ultimo, che farà parte di un più ampio omaggio a Gianni Rodari che comprende anche l’incontro-laboratorio (il 20 febbraio 2020) in collaborazione con Libò libreria dei ragazzi e degli errori, condotto da Lina Maria Ugolini “Un teatrino di luce – istallazione per una scena fantastica”.
In calendario, anche una storia sul rispetto per l’ambiente, dal titolo Nel regno di Re… ciclaggio e la fiabe Isidoro e le tre Melarance con Fabio Guastella, Luca Iacono e Anita Indigeno. Immancabili poi le fiabe musicali dirette dalla maestria di Gianni Salvo, con la novità Pippi Calzelunghe, dedicato all’eccezionale bambina protagonista del romanzo di Astrid Lingren nella scrittura teatrale di Domenico Carboni e il fuori abbonamento La tartaruga e la lepre malandrina, drammaturgia originale di Lina Maria Ugolini tratta da Esopo con le musiche di Pietro Cavalieri, pronta a replicare il successo della scorsa stagione.
Oltre alla Stagione per Ragazzi, il Teatro della città – Centro di Produzione Teatrale propone un ricco repertorio di fiabe e di spettacoli pensati appositamente per le scuole cui sono dedicati matinèe nonché laboratori originali e incontri condotti da autori, attori e registi. Tra le proposte più apprezzate le fiabe Alice nel paese delle meraviglie, Il principe ranocchio e La bella addormentata nel bosco: tutte fiabe tratte dalla tradizione e riproposte nella versione musicale dalla penna di Domenico Carboni e l’inconfondibile regia di Gianni Salvo.
Pensati per le Scuole Superiori di primo e secondo grado, sono invece gli spettacoli che traggono ispirazione dal mito (Edipo Seh, uno scherzo da Sofocle con Andrea Tidona, regia di Carla Cassola, e Odissea Penelope da Omero di Giuseppe Argirò, con Iaia Forte). Immancabile tra le proposte per i ragazzi, gli spettacoli tratti da Pirandello come Centomila, Uno, Nessuno, scritto e diretto da Giuseppe Argirò con Giuseppe Pambieri (interprete anche dell’omaggio a Leopardi, L’infinito Giacomo) a I fantasmi di Pirandello, adattamento di Andrea Tidona. Completano la carrellata gli spettacoli di danza e teatro danza Home Alone di Balletto di Roma e L’altro figlio della Compagnia Città Teatro.
DOPPIASCENA E LA COLLABORAZIONE CON L’ATENEO DI CATANIA
Il Teatro della Città– Centro di Produzione Teatrale rafforza anche per la Stagione 2019-2020 la collaborazione con l’Università di Catania che mira a far avvicinare sempre di più gli studenti universitari al mondo del teatro. Una collaborazione molto proficua, già nata da qualche anno e intensificata soprattutto con la partecipazione alla grande rassegna estiva Porte Aperte Unict, cui il Teatro della Città ha aderito portando in scena produzioni teatrali e di teatro danza che, nella rilettura del mito o dei grandi classici, hanno lo scopo di sottolineare il legame imprescindibile tra i capolavori del passato e la drammaturgia contemporanea.
Per la Stagione del Trentennale, la collaborazione con l’Ateneo catanese continuerà durante tutta la programmazione, attraverso l’iniziativa DOPPIASCENA, una serie di appuntamenti e incontri durante i quali gli autori, i registi, gli attori e gli artisti degli spettacoli in calendario nelle due stagioni incontreranno gli studenti universitari.
SCUOLA D’ARTE DRAMMATICA DEL MEDITERRANEO
Il Teatro della Città– Centro di Produzione Teatrale, forte dell’esperienza trentennale in ambito teatrale (drammaturgico, registico, attoriale), annuncia un’importante novità: la nascita della Scuola d’Arte Drammatica del Mediterraneo che aprirà i battenti nel mese di novembre. Dizione, Recitazione, Danza. E poi, ancora, mimo, canto, educazione musicale e storia del teatro saranno le principali materie trattate durante il corso professionale che perseguirà gli obiettivi formativi e didattici nel campo della promozione umana e psicologica, nel campo della formazione culturale e in quello della creazione e sviluppo di abilità concrete e spendibili.
La Scuola d’Arte Drammatica del Mediterraneo sarà articolata in corsi della durata triennale e potranno essere ammessi alla frequenza, previo esame, i giovani che abbiano conseguito un diploma di scuola media superiore. A condurre le lezioni saranno artisti dalla comprovata fama nazionale, legati al Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale. Parallelamente all’avviamento della Scuola d’Arte Drammatica, saranno avviati laboratori di perfezionamento per giovani attori già diplomati e con qualche anno d’esperienza lavorativa, allo scopo di ampliare le loro conoscenze sul teatro e sulle altre forme sceniche.
PROGETTI E COLLABORAZIONI
Il Teatro della Città – Centro Produzione Teatrale, nel 2018, ha istituito la Rete di organismi teatrali BeyontheSUD (Betsud) di cui è capofila e che comprende il Teatro Libero Palermo – Centro di Produzione Teatrale, Scena Verticale (Castrovillari), Teatro Koreja – Centro di Produzione Teatrale (Lecce), Nuovo Teatro Sanità (Napoli). A seguito dell’aggiudicazione del Bando “Boarding pass plus” promosso dal Mibac, l’ente catanese è stato, dal novembre 2018, il coordinatore dell’omonimo progetto nato per creare nuovi modelli di gestione e produzione delle imprese culturali italiane in ambito internazionale e per favorire lo sviluppo di carriere di giovani artisti e operatori under35 in un contesto internazionale.
Nell’ambito di BetSud che, per il primo anno ha individuato come partner internazionali, Centro culturale San Martín, Panorama Sur e Associación para el Teatro Latinoamericano di Buenos Aires (Argentina) e il festival Cena Brasil Internacional, Complexo Duplo e Complexo Sul di Rio de Janeiro (Brasile), sono state realizzate due importanti produzioni teatrali nate dalla collaborazione tra artisti, drammaturghi, registi italiani, argentini e brasiliani e che, dopo il debutto a Napoli, e le messinscena a Lecce, Buones Aires, approderanno in Sicilia la prossima settimana prima al Teatro Libero di Palermo e poi per due serate al Piccolo Teatro della Città.
In particolare, sabato 19 ottobre, alle ore 21 andrà in scena Una storia di impossibilità di Fabio Pisano, con la regia di Agostina Luz Lopez e la produzione esecutiva di Alice Ferranti (in scena Claudio Boschi, Barbara Giordano e Fabrizio Martorelli), mentre domenica 20 alle ore 18, sarà la volta di E la nave va drammaturgia di Diogo Liberano, traduzione italiana di Letizia Russo, regia di Carmelo Alù, produzione esecutiva Jonathan Bertolai (con Francesca Farcomeni, Domenico Macrì e Marco Quaglia).
Le collaborazioni con gli enti teatrali nazionali e internazionali continuano fitte e, in queste settimane hanno visto il Teatro della Città impegnato nell’ambito di Italian Focus 2019 ad Atene, un’iniziativa nata dalla collaborazione del Teatro d’Arte Karolos Koun con alcuni enti teatrali italiani, che ha inaugurato un programma di cooperazione triennale (2019-2021) in campo culturale tra Italia e Grecia e che, attraverso interscambi, collaborazioni e coproduzioni, si prefigge lo scopo di valorizzare, promuovere e sostenere la produzione teatrale e la drammaturgia contemporanea di entrambi i Paesi.
Inoltre, il Teatro della Città – Centro di Produzione, nell’ottica del recupero del patrimonio immateriale rappresentato dal Teatro della tradizione siciliana e dall’Opera dei Pupi per tramandarlo ai giovani e preservarlo dall’oblìo, nel corso della prossima stagione, continuerà la collaborazione con la Marionettistica Fratelli Napoli già proficuamente avviata da qualche tempo con il progetto sullo spettacolo Pipino il breve, per pupi e attori. L’Opera dei Pupi.