di Giuseppe Macrì
con Tuccio Musumeci
regia Giuseppe Romani
musiche Pippo Russo
scene Jacopo Manni
costumi Sara Verrini
luci Sergio Noè
Produzione Teatro della Città
Un sempliciotto parroco di provincia dai modi grossolani è costretto, suo malgrado, a dirimere l’intreccio amoroso tra due giovani che viene osteggiato dalle rispettive famiglie. Tuccio Musumeci torna, a distanza di 11 anni, a interpretare il ruolo di Padre Attanasio in Fiat Voluntas dei, la brillante commedia scritta da Giuseppe Macrì nel 1935 che fu uno dei cavalli di battaglia di Angelo Musco. Prodotta dal Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale, la pièce è diretta da Giuseppe Romani.
In scena, al fianco del mattatore Tuccio Musumeci, si muoverà un ricco cast composto da Debora Bernardi, Lorenza Denaro, Margherita Mignemi, Plinio Milazzo, Santo Pennisi, Santo Santonocito, Olivia Spigarelli, Aldo Toscano, Giuseppe Ferlito.
«Fiat voluntas dei – spiega il regista Giuseppe Romani – è una commedia di sentimenti, che mette al centro componenti universali, fascinose e spirituali, suscitando nel pubblico reazioni ed emozioni in grado di pervadere l’animo umano. Abbiamo voluto sviscerare i caratteri dei personaggi di una commedia scritta 80 anni fa, attraverso la sensibilità e la passionalità di attori moderni che nulla avevano a che fare con quell’epoca e con quei caratteri rimanendo sempre fedeli al testo originale e facendo di questa fedeltà un momento di riferimento della messinscena»
In scena, al fianco del mattatore Tuccio Musumeci, si muoverà un ricco cast composto da Debora Bernardi, Lorenza Denaro, Margherita Mignemi, Plinio Milazzo, Santo Pennisi, Santo Santonocito, Olivia Spigarelli, Aldo Toscano, Giuseppe Ferlito.
«Fiat voluntas dei – spiega il regista Giuseppe Romani – è una commedia di sentimenti, che mette al centro componenti universali, fascinose e spirituali, suscitando nel pubblico reazioni ed emozioni in grado di pervadere l’animo umano. Abbiamo voluto sviscerare i caratteri dei personaggi di una commedia scritta 80 anni fa, attraverso la sensibilità e la passionalità di attori moderni che nulla avevano a che fare con quell’epoca e con quei caratteri rimanendo sempre fedeli al testo originale e facendo di questa fedeltà un momento di riferimento della messinscena»
La storia si snoda attorno alla figura di padre Attanasio alle prese con l’intreccio amoroso tra Paolino e Anna che viene osteggiato dalle rispettive famiglie. Mariti gelosi, madri accorate, padri grossolani in contrapposizione a una serie di personaggi dal cuore duro, oltre a una serie di personaggi dal carattere vivace.
«La commedia racconta – conclude il regista – una storia di tutti i giorni, viva e reale per la descrizione dei sentimenti umani con sottolineature garbatamente ironiche del protagonista che, con le sue battute fulminanti, farà sorridere delle sue debolezze umane trascinando il pubblico in momenti di grande godimento».