L’albergo del libero scambio
di George Fedeyau
con la collaborazione di Maurice Desvallières
regia Sebastiano Tringali
costumi Sorelle Rinaldi
scene Susanna Messina
musiche Matteo Musumeci
luci Sergio Noè
Personaggi / Interpreti
Pinglet costruttore Filippo Brazzaventre
Angélique moglie di Pinglet Olivia Spigarelli
Marcelle moglie di Paillardin Alessandra Cacialli
Paillardin, architetto amico di Pinglet Riccardo Maria Tarci
Victoire, domestica di casa Pinglet Lorenza Denaro
Maxime, nipote di Paillardin Giuseppe Aiello
Mathieu, amico dei Pinglet Plinio Milazzo
Violette e Marguerite figlie di Mathieu Marianna Occhipinti e Paola Bonaccorso
Bastien, gestore dell’albergo Dodo Gagliarde
Boucarde, ispettore di polizia Sebastiano Tringali
Equivoci e scambi di persona sono alla base della pochade di Georges Feydeau L’albergo del libero scambio, che Il Teatro della città – Centro di Produzione Teatrale produce affidandone la regia all’attore e regista Sebastiano Tringali. La messinscena della commedia brillante del drammaturgo francese vanta le musiche originali del maestro Matteo Musumeci, le scene sono di Susanna Messina, i costumi delle Sorelle Rinaldi, le luci di Sergio Noè. In scena un ricco cast di undici bravissimi attori: Filippo Brazzaventre (Pinglet costruttore), Olivia Spigarelli (Angélique moglie di Pinglet), Alessandra Cacialli (Marcelle moglie di Paillardin), Riccardo Maria Tarci (Paillardin, architetto amico di Pinglet), Plinio Milazzo (Mathieu, amico dei Pinglet), Dodo Gagliarde (Bastien, gestore dell’albergo) e lo stesso Sebastiano Tringali (nel ruolo di Boucarde, ispettore di polizia). E poi, ancora, Lorenza Denaro (Victoire, domestica di casa Pinglet), Giuseppe Aiello (Maxime, nipote di Paillardin) Marianna Occhipinti e Paola Bonaccorso (Violette e Marguerite figlie di Mathieu).
La proposta dell’opera di Georges Feydeau rientra nel progetto del Teatro della Città sulla commedia borghese nel repertorio internazionale che si affianca all’attenzione da sempre rivolta al teatro di tradizione e alla commedia italiana.
«Il progetto – spiega il regista Sebastiano Tringali – riguarda la gestione della comicità nella drammaturgia internazionale, per questo motivo, dopo il commediografo inglese Ayckbourn, quest’anno abbiamo pensato di pescare nel repertorio della pochade francese ed è probabile che il prossimo anno approderemo a quella russa. La commedia di Feydeau permette di evidenziare le qualità di un’intera compagnia teatrale non affidando lo svolgimento della storia a pochi protagonisti, ma coinvolgendo tutti i personaggi nella creazione di quegli incidenti nella “macchina teatrale” cui Feydeau affidava il gioco della commedia e della comicità».
Importantissimi tutti i personaggi così come fondamentali sono le scene e i costumi che rievocano la Francia della Belle Époque.
«Nella riduzione dell’opera – aggiunge Tringali – sono stati eliminati solo pochi elementi a contorno, intervenendo con qualche spostamento e lievi modifiche per mantenere viva la verve dell’originale. Mi piace parlare di una tra-riduzione in cui la regia, dovendosi confrontare con gli spazi teatrali, in alcuni casi fa ricorso all’allusione, ma la maggior parte delle volte, è proprio l’uso dell’ambientazione e dei costumi dell’epoca che contribuisce ad alimentare la metafora del racconto».